Filippo Ongaro è stato in grado in questi anni di ritagliarsi una nicchia molto ampia di pubblico grazie alla divulgazione dell’omonimo “Metodo Ongaro“, ovvero una serie di consigli legati alla nutrizione, allo stile di vita, all’approccio psicologico verso problemi, difficoltà, successi, necessità.

Nei suoi libri e  video divulgativi, Filippo Ongaro introduce se stesso come “ex medico degli astronauti, primo medico italiano certificato in medicina Antiaging, ideatore del Metodo Ongaro, un approccio scientifico all’alta prestazione”.

La cosa che stupisce quando si vede per la prima volta uno dei suoi video, è l’assoluta pacatezza e la chiarezza di esposizione legate a tematiche di non semplice comprensione.

I suoi video hanno sempre un incipit semplice e diretto, ad esempio:

“Le uova fanno davvero male?” oppure “Cosa mangiare a colazione” e, al contrario di molti altri casi simili, difficilmente si arriva alla fine del filmato senza avere una risposta concreta.

Inoltre Filippo Ongaro ha un talento innato: quello di riuscire a spiegare concetti molto, molto complessi in modo talmente semplice da farli risultare quasi “scontati”, facendoci pronunciare più volte la frase “ma come ho fatto a non capirlo prima?!?”.

Cosa non da poco.

Tutti i suoi consigli sono rivolti ad un solo obiettivo: ottenere uno stato di alta prestazione costante e far si che questo diventi non più qualcosa da ricercare, ma lo standard entro il quale viviamo e performiamo.

Filippo Ongaro non parla di dieta, di come ridurre le “maniglie dell’amore” o di come presentare un progetto davanti ad una platea. Ongaro fornisce suggerimenti per aiutare le persone ad individuare nel proprio stile di vita comportamenti sbagliati o controproducenti, i cui effetti negativi si ripercuotono in svariati ambiti.

I consigli che ne scaturiscono si basano sempre su fondamenta scientifiche dimostrate e dimostrabili; proprio questo aggiunge credibilità ed autorevolezza al suo approccio e di conseguenza all’intero Metodo Ongaro.

Cerchiamo di capirne di più dal diretto interessato.

Il Metodo Ongaro

D. Brevemente, in cosa consiste e che obiettivi si pone il Metodo Ongaro?

R. Si tratta di un percorso di coaching per la crescita personale e l’aumento della prestazione basato su conoscenze scientifiche in particolare nel campo delle neuroscienze e della psicologia. L’obiettivo è aiutare le persone a riprendere il controllo della loro vita e a vivere una vita straordinaria, ossia una vita alle proprie regole.

D. Su quali fondamenta si basa questo approccio?

R. Negli ultimi anni le neuroscienze ci hanno regalato una visione nuova di come funziona il cervello e da cosa dipendono i comportamenti. Io ritengo che da queste conoscenze si possano estrapolare modelli di intervento per cambiare efficacemente le abitudini e da li il proprio modo di vivere.

D. Quando ha capito che questo metodo è applicabile con successo anche alle così dette “persone comuni”?

R. Ho avuto il privilegio di lavorare in settori molto avanzati della medicina, con atleti, astronauti, militari d’elite e poi successivamente di applicare queste conoscenze a migliaia di persone “normali”. In questo caso ho seguito lo stesso processo ma non nel campo medico ma in quello dell’aumento della prestazione. Tutti possono migliorare, si tratta solo di volerlo e poi di adottare un metodo sensato.

L’uso dei social network e il retaggio culturale

D. Lei fa un ampio utilizzo dei social network e degli strumenti digitali per aumentare il prestigio del suo personal brand. Quanto tempo e risorse occorrono per produrre contenuti di qualità con costanza?

R. Molto tempo e parecchie risorse ma soprattutto una buona capacità di rendere semplici concetti complessi. La gente riceve ondate di stimoli oggi e riuscire a capire quali sono quelli di qualità non è facile per l’utente. Chi comunica ha una grande responsabilità: essere serio.

D. Quando ha deciso di intraprendere la strada della divulgazione via web, ha incontrato resistenza o diffidenza nella cerchia dei suoi colleghi? Secondo lei esiste ancora una sorta di retaggio culturale che porta a considerare “poco seri” i professionisti del campo medico che diventano anche “personaggi” del web?

R. Personalmente non me ne sono mai accorto. Anzi ho sempre avuto grandi attestazioni di stima. Quello che accade dietro le quinte mi interessa poco. Noto però che il medico non ha tutti i torti ad essere diffidente, considerando quante informazioni di scarsa qualità circolano. Per questo ritengo però anche che siano ben capaci di riconoscere chi lavora seriamente.

Eventi dal vivo e il rapporto con i follower

D. Lei organizza anche eventi dal vivo in cui ha la possibilità di confrontarsi di persona con chi coltiva interesse verso le tematiche che tratta nei suoi video, libri, ecc. La community che partecipa a questi seminari è formata in larghissima parte dai suoi follower sul web oppure il pubblico viene “catturata” anche con altri metodi più tradizionali?

R. Il mio è il risultato non solo del lavoro online ma anche dei tanti libri scritti e degli anni di attività ambulatoriale. La fiducia non nasce in un giorno.

D. Nella sua professione è indispensabile instaurare un rapporto di fiducia con i follower. Come avviene questo passaggio fondamentale? Come si acquisisce questa autorevolezza?

R. Ci vuole tempo. Chi si improvvisa guru internet con qualche campagna a pagamento, dura poco. Ci vuole serietà e sono necessari prodotti di qualità. Il web è una vetrina molto potente ma se ci metti prodotti scadenti non andrai lontano. Nel caso mio hanno un ruolo importante i tanti libri di successo, il lavoro in radio e tv e i tanti anni di ambulatorio.

D. Come si prepara, nel concreto il lancio di un corso o di un evento? Quali sono i passaggi da mettere in pratica per arrivare preparati a quel momento?

R. Corsi ed eventi sono due prodotti diversi e richiedono azioni differenti. I corsi sono dei prodotti che noi vendiamo sempre e quindi dipendono in larga misura dalle ricerche organiche fatte dagli utenti e dalla nostra capacità di portarli sul sito. Per questo aspetto noi non facciamo alcuna campagna paid ma lavoriamo sulla qualità dei nostri contenuti. Per gli eventi conta molto il clima di interesse che si genera attorno a quello specifico evento. Servono quindi molto anche le PR tradizionali, i media, ecc.

Gli errori che tutti noi facciamo e le soluzioni per evitarli

D. Potrebbe elencarci i 3 principali errori più comuni che la maggior parte di noi fa senza accorgersene e che inevitabilmente condizionano negativamente il nostro stile di vita?

R. l’inconsapevolezza ossia, il viaggiare con il pilota automatico. Questo porta a due problemi: fare scelte errate senza accorgersene e percepire scarsa soddisfazione dalla vita quotidiana. Essere troppo stanchi, porta a cercare compensi nel cibo, nel fumo, nell’alcol, ecc. Non volersi abbastanza bene, spegne il desiderio di migliorarsi.

D. Se uno dei nostri lettori volesse iniziare a cambiare stile di vita, da cosa consiglierebbe di partire?

R. Iscriversi alla nostra newsletter per essere accompagnato in un percorso di scoperta di una nuova versione di se stesso.

Oltre all’iscrizione alla newsletter di cui sopra, il mio consiglio è quello di leggere il libro di Filippo Ongaro intitolato, appunto, “Il Metodo Ongaro” che spiega questo metodo scientifico basato sull’esperienza pregressa di medico,  oltre a presentare i dati raccolti sul campo e l’attività attuale di coaching di Filippo Ongaro. Inoltre, puoi seguire Filippo sul suo canale YouTube ricco di contenuti e spunti interessanti per iniziare il tuo cambiamento.

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